Juventus-Salernitana, Allegri: “Siamo stati troppo frenetici”

Massimiliano Allegri
Nel post partita del match di Serie A contro la Salernitana dell'Allianz Stadium, ha parlato l'allenatore della Juve, Massimiliano Allegri

Intervista nel post match contro la Salernitana dai microfoni di DAZN,  ha parlato l’allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. Di seguito le sue risponde alle domande in studio.

Come si spiegano i primi 45′ minuti della Juventus?

E’ stato un brutto primo tempo. Eravamo partiti anche discretamente bene, ma poi in due-tre situazioni abbiamo sbagliato la scelta del passaggio. Dopo ci siamo disuniti e non abbiamo tenuto più le posizioni. Lì è calata un po’ l’attenzione perché abbiamo preso un gol su palla inattiva, nonostante sapevamo che la Salernitana in questo modo potesse essere pericolosa. Infatti nelle palle inattive successive non abbiamo subito niente. Nel secondo tempo c’è stata una bella reazione. Bisognava essere più precisi ed efficaci e non lo siamo stati.

Subentra qualcosa di mentale a questa squadra quando il risultato conta?

A saperlo sarebbe facile. Analizziamo quello che è stato il primo tempo. Bastava avere la pazienza di girare la palla, di giocare giusti e di non tirare quando non c’era da farlo ma da passarla. Però nel secondo tempo c’è stata una bella reazione e i ragazzi hanno avuto diverse occasioni per fare gol e pareggiare prima. Poi è successa la stessa cosa di Roma, dove non puoi rischiare al 95′ minuto di perdere una partita del genere. Perché altrimenti rischiavi realmente di non rialzarti più. Invece questo è un brutto pareggio. Ora abbiamo tre giorni per preparare la finale contro l’Atalanta. Poi avremo le due giornate che rimangono per cercare di fare i due punti che servono per la matematica.

Da cosa è dovuta tutta la frenesia in campo della Juventus?

Nel calcio non bisogna essere frenetici, ma bisogna essere veloci. Avevamo iniziato bene come a Roma dove avevamo creato delle situazioni favorevoli ma sbagliando l’ultimo passaggio non le abbiamo sfruttate. Poi è normale che ti prende la frenesia. Il girone di ritorno lo abbiamo fatto male e le partite sono diventati pesanti, da Juventus. Anche con l’ultima in classifica, che ha fatto una buona partita, diventa complicato perché bisogna avere la freddezza e la lucidità giusta. Bastava non prendere gol per poi cercare di sfruttare le occasioni avute. Invece prendi un gol su palla inattiva. Poi c’è stata una palla di Kean che ha tirato dove c’era la possibilità di sfruttarla meglio. Infatti abbiamo preso il contropiede dove abbiamo rischiato con l’intervento di Szczesny. Sono tutte cose di frenesia e su questo la squadra deve migliorare. Adesso che vede l’obiettivo e lo vorresti prendere, non sei riuscito a prenderlo. Ora dobbiamo essere bravi a recuperare le energie perché mercoledì c’è una finale di coppa. Sarà una bella serata e poi penseremo al campionato per cercare di arrivare in Champions.

Come si cambiano tutti questi fattori in poco tempo per cercare di giocare al meglio la finale di Coppa Italia?

In questo momento serve molta serenità e molta concentrazione su ciò che c’è da fare. Non c’è tanto da parlare. C’è da giocare una finale con l’Atalanta e quindi prepararsi al meglio. Stasera quell’occasione che abbiamo regalato alla fine, come è successo a Roma. Non possiamo concederla anche se sia oggi che a Roma ci è andata bene.

Qual è l’idea che hai di questa squadra?

E’ una squadra con giocatori molto bravi, ma quando la partita diventa pesante anche le grandissime squadre vanno in difficoltà. Oggi è successo nel primo tempo, ma poi nel secondo ci siamo riassestati e i ragazzi hanno avuto la lucidità di creare palle gol. E’ successo quando abbiamo fatto girare la palle e abbiamo avuto pazienza. Questa frenesia di voler subito far gol ci ha penalizzato. Ma non ora, ma un po’ anche durante il campionato dove abbiamo avuto tante occasioni. Su questo la squadra dovrà crescere. Poi abbiamo giocatori che per caratteristiche sono veloci, vanno nello spazio e sono contropiedisti. Infatti quando dovevamo ragionare davanti all’area avversaria, anche con un minuto e mezzo e loro tutti bassi, bisognava tenere la palla e fare come abbiamo fatto con il Verona alla fine. Portare la palla vicino all’area e poi cercare l’ultimo tiro. Invece abbiamo perso la palla e rischiato di prendere gol.